Gen 5, 2014 - Chinese life    1 Comment

Se dovessi andare su un’isola deserta…

E’ definitivo, se dovessi trasferirmi su un’isola deserta, porterei libri e cioccolato. Mi ronzava in testa questo giochino (Se dovessi trasferirti su un’isola deserta a cosa non potresti rinunciare?) durante le ore di volo per raggiungere nuovamente la Cina.

Trasferirsi in questa moderna metropoli non è esattamente ritrovarsi sperduti  in mezzo al mare, all’ombra di una solitaria palma, lo so; ma il limite implacabile dei 20  (pidocchiosi, aggiungo io) kg, ti costringe a fare un po’ di cernita.

In più ci si mette lo spauracchio della dogana cinese, che ovviamente (ma forse non è così ovvio se ci sono tanto di cartelli promemoria) non accetta sangue  e materiali organici (!), terra, droghe, carcasse di animali (perchè notoriamente tutti si potrebbe imbarcare in valigia il cadavere di criceti/gatti/cani/canarini…) carne e derivati ( e qui ci avventuriamo su un terreno minato, perchè la tentazione del salame, o del prosciutto, è veramente irresistibile per noantri italioti), fromage…

Ordunque, tenendo ben presente questi vincoli, il giorno 2 gennaio vagavo per casa tentando di chiudere i bagagli dopo accurato controllo sulla bilancia, distribuendo i libri miei e dei pargoli nel modo più equilibrato possibile (e per fare questo io ho espatriato un solo, dicasi uno solo, paio di scarpe in più – sacrificio immane, si sappia), quando suona il campanello.

Apro la porta e mi trovo un corriere sorridente dietro un pacco cubico 50x50x50, proveniente dall ridente Baviera… e contenente nell’ordine: 4 scatole di cioccolatini di circa 500 gr. l’una, un pezzo di speck, un intero salame ungherese, due confezioni diripieno ai semi di sesamo per produrre squisiterrima torta tedesca, due rotoli ai semi di sesamo (una chilata in tutto) già preparati. Con grande fortuna dei nostri amici è arrivato tutto quando c’era ancora qualcuno in grado di aprire la porta; con grande patema mio mi sono trovata di fronte al dilemma peso/dogana incombente.

Come è andata a finire?

Passo primo: defenestrare dalle valigie la macchina per l’aerosol, la caraffa filtrante per l’acqua, un pacco di caffè e un vestito mio… ricominciare il balletto pesa/distribuisci.

Passo secondo: non cedere alla tentazione di mettere qualcosa nel bagaglio a mano, che deve passare sempre e comunque attraverso i raggi x.

Passo terzo: a fine viaggio, dopo i controlli dei passaporti, attraversare con nonchalanche il punto dogana dell’aeroporto, trainando i bambini con fare un poco stanco ma sorridente, guardando pure negli occhi una delle guardie che – diciamolo – stava a chiacchierà amabilmente coi colleghi… et voilà… pronti per ricominciare la chinese life… buon anno…

Se dovessi andare su un’isola deserta…ultima modifica: 2014-01-05T08:50:20+01:00da gea.71
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1 Commento

  • Buon anno Gea, dunque di nuovo in Cina? Spero ti faccia viva almeno da lì 🙂