Nov 3, 2012 - sfoghi    4 Comments

I vestiti nuovi dell’imperatore

Chissà, forse non ne possiamo fare a meno; come esseri umani dobbiamo “raccontarcela”. La realtà prende forma e senso mentre la raccontiamo, la interpretiamo, qualche volta la rimaneggiamo spudoratamente… se siamo abbastanza bravi riusciamo a raccontarla anche agli altri.E magari qualcuno ci crede.

Il problema viene quando, come nella fiaba, ti scappano le fatidiche parole che svelano l’inganno; quando non hai più voglia di stare al gioco e vorresti che, almeno, si stendesse un pietoso silenzio… se proprio non si possono chiamare le cose con il loro nome, non chiamiamole proprio, vi prego…

Ott 7, 2012 - Gea at school    2 Comments

Facendo bene i conti…

Le cose vanno meglio; dormo sempre poco e l’umore è sempre tremolante, tra il digrignar di denti e il pizzicore delle lacrime, però ci sono. E con le energie sufficienti per andare in classe con la voglia di divertirmi e trovare un modo per fare sprizzare qualche scintilla… e facendo bene i conti, non è poco. Confesso che avevo paura.

Paura che il particolare momento personale mi distraesse, mi togliesse concentrazione e voglia. Slancio e pazienza. Cosa che per fortuna non è.

Così posso godermi anche le nuove tecnologie, contro le quali ho tuonato in passato (vedi qui) ma che, confesso, mi piacciono. E’ arrivato l’anno della fatidica lavagna multimediale in classe; per la serie “Fantozzi”, quattro anni fa avevo fatto il corso ministeriale per l’utilizzo di questo fantasmagorico ritrovato della moderna tecnologia, perchè sarebbe stata assegnata alla sezione in cui insegnavo… poi il Settembre successivo mi spostarono su una sezione diversa e tanti saluti alla lavagna.

Questo è l’anno della riscossa, perchè per strane congiunzioni astrali – compensazione? – in tutte le classi in cui insegno c’è l’oggetto del desiderio. E così volteggio tra touch screen, mappe concettuali, copia-incolla, riconoscimento alfabetico degli sgorbi tracciati a mano – che il gentile arnese trasforma in stampato leggibilissimo con un clic – file audio, file video – ho scoperto un sito fenomenale che si chiama Ovopedia!… insomma, me la sto scialando.

Ci sono anche i momenti topici, però; quando, dopo avere preparato una bella lezione di storia riassuntiva, corredata anche da video di Napoleone Bonaparte su bianco destriero e chiome agitate dal vento, scopro che l’audio è scollegato… e non ho la più pallida idea di quale sia il cavo incriminato.

Ancora migliore la scena dell’indomita prof. che inserisce il cd del libro di geografia, lo sfoglia con piglio sicuro… dopodichè non riesce più a trovare la banalissima barra degli strumentidi Windows, inghiottita dalle immagini del sistema solare e delle calotte polari… e, per sovrappiù, dal fondo della classe si leva la vocina angelica che chiede “Ma davvero non sa come si fa?”.

E visto che davvero no, non so come si fa, ho fatto quello che un vero prof. non dovrebbe fare mai – stando ad alcuni colleghi: l’ho pubblicamente ammesso. E ho chiesto al sapientino si turno di togliermi dalle peste. Be’, vi dico una cosa, facendo bene i conti l’orgoglio ammaccato è stato ampiamente compensato dalla soddisfazione di finire degnamente la lezione. E di sicuro non mi scorderò mai più come si fa a fare ricomparire la barra degli strumenti!!!!

C

Set 15, 2012 - Senza categoria    3 Comments

Così pare…

Sono cambiata; o almeno così pare. Detto da altri. E’ sempre interessante confrontare ciò che si pensa di se stessi, con ciò che appare agli occhi degli altri.

In questi ultimi giorni mi sento di vetro. Letteralmente. Per una serie di motivi – nessuno tragico o irrimediabile – che mi mettono in ansia, mi sento estremamente vulnerabile, incerta. Devo mantenermi lucida, concentrata e stabile, ma in realtà la superficie trattiene a malapena un magma incontrollato… pronto a ribollire impazzito e a insinuarsi nella prima incrinatura che si presenti. La sensazione di essere rigida e frangibile al primo tocco mi terrorizza… ma così stanno le cose e ci vorrà un po’ di tempo perchè la situazione cambi. Così cammino nei corridoi di scuola, tra le colleghe, frequento le riunioni e compilo i verbali con una sorta di leggerezza che mi è stata rimproverata, come se non dessi il giusto peso alle cose. Semplicemente, cerco di non farmi male. Evito gli spigoli smussandoli in anticipo. Metto a frutto le esperienze passate per evitarmi una quota di patemi che ho già passato e – no grazie – non intendo sorbirmi… Ridimensiono.

Organizzo, prendo nota, chiedo, programmo, ma con una “durezza” – mi è stato detto – che in passato non avevo. O meglio, con una schiettezza che, fino a poco tempo fa, era soppiantata da timida diplomazia. Credo che la “metamorfosi” per gli altri possa essere spiacevole; così pare da alcune espressioni che ho notato, accompagnate da un leggero ritrarsi del corpo… durante alcune conversazioni.

E, cosa strabiliante in tutto ciò, l’onnipresente senso di colpa tace… (mi pento e mi dolgo di avere detto di no – o in alternativa – di avere risposto male, o di avere perso la pazienza)… O almeno così pare…

Ago 27, 2012 - Senza categoria    3 Comments

Pensieri fissi

Chissà se è l’età che avanza, o la mancanza di inventiva… ma sempre più spesso mi ritrovo a formulare gli stessi pensieri. O meglio: mi rendo conto che le idee attorno cui ruota la mia visione del mondo – parola enorme e pomposa, neanche fossi un filosofo – la mia idea di vita, amicizia, amore, in fondo sono le stesse due o tre… E la vita, maestra paziente che non si stanca di ripetere le sue lezioni, anche oggi mi ha sussurrato che non ce lo meritiamo… gioia e dolore, cose belle e cose brutte, non ce le meritiamo. Se avessi una fede salda potrei lanciare questo pensiero al di là e farne qualcosa di generoso e produttivo.

Se fossi, appunto, un filosofo, potrei costruirci attorno un massimo sistema. Se fossi un’artista… chissà, potrei almeno scriverci attorno musica, parole, o colori… Nulla di tutto ciò. Almeno cerco di non fare di questo pensiero una lettera vuota; prendo il filo sottile  –  non ce lo meritiamo – per legarlo ad un altro dei miei chiodi fissi: non sprecare tempo in ciò che non conta. Sii consapevole del molto che ti tocca e del molto che ad altri viene tolto…

La musica scorre; la notte avanza, con qualche pennellata fresca a fare tremolare le stelle; un nodo di tristezza e inquietudine si attorciglia tra stomaco e petto… E lì resta…

Ago 16, 2012 - Briciole    1 Comment

Bastasse…

Charlie Brown.jpg

 

Lucy: ”Tu sei troppo passivo Charlie Brown!Il tuo problema è che non ti batti sul serio, non domini la vita! Devi prendere la vita per il collo e scuoterla!Devi tirarle calci nello stomaco,devi prenderla a pugni in faccia!”

Charlie Brown: ”Non basta se la sgrido?

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