Ripensandoci...

Rimuginando…

Mi  è venuto in mente quello che un amico mi raccontò al suo rientro da un viaggio negli Stati Uniti; era stato a Miami –  erano gli anni di Bay Watch: tavolette rosse impugnate da stupende bagnine in costume altrettanto rosso… Pamela Anderson, ricordate? – ed era rimasto deluso dalle ragazze che aveva visto in spiaggia. Ragazze vere, spesso sovrappeso, senza seni mozzafiato… potremmo dire ragazze normali?
Mi guardo intorno su questa spiaggia romagnola e mi vengono alla mente alcuni pensierini estivi, soprattutto ispirati dalle riviste che vedo circolare sotto gli ombrelloni… le copertine mostrano come sempre bellezze forse ancora più perfette e irraggiungibili di quelle degli anni novanta. Ma le persone normali, i corpi normali, sono qui, sotto i miei occhi; sono una marea e se li guardi bene, ognuno ha qualcosa di bello, ognuno ha un difetto. E’ anche vero che il mio dirimpettaio teutonico potrebbe stare sulla copertina di una rivista, e direi che lo sa; o forse fa il modello, perché ogni dieci minuti si produce in una serie di flessioni o di addominali per mantenere cotanta perfezione.
Ma i corpi normali – il mio, quello delle nonne che trottano al seguito dei nipoti, quelli delle neomamme alla prima vacanza col pargolo o quella dei baldi quaranta, cinquantenni che spingono passeggini o trasportano piccoli uomini sulle spalle –  raccontano storie diverse da quelle che ci spacciano giornali, video e fotografie patinate.

Primo pensiero: i corpi cambiano. Banale, vero? Eppure vorrebbero farci credere che si possano congelare in un tempo indefinito – mi vengono in mente i perpetui 27 anni della signorina Silvani – in cui tutto è levigato, tonico, i capelli folti e colorati, il passo elastico, la forza di gravità non insidia mento, guance e protuberanze varie; le gravidanze non lasciano segni, le preoccupazioni e gli stress non disegnano rughe; il fumo, l’alcool, le notti brave ci rendono viveur ma non presentano il conto. E qui mi sorge spontaneo il secondo pensiero: siamo proprio sicuri che sia solo una questione di età? Avere vent’anni, venticinque, trenta non ti garantisce automaticamente la taglia quaranta e le misure perfette, perché madre Natura – o la genetica se vogliamo essere scientifici– si diverte a rimescolare le carte e dal mazzo non sai cosa peschi. La vera sfida è avere cura di ciò che ci è toccato; guardarsi con un poco di indulgenza e con molto rispetto; non lasciarsi andare inseguendo traguardi inesistenti.
Terzo pensierino estivo, a proposito di pesca e mani vincenti; pur con tutti i loro limiti, le pecche e le brutture che sembrano non toccare attori, modelle, veline etc… i normalissimi possessori dei corpi normali che vedo qui intorno sono (felicemente) accoppiati. Significa che l’amore è cieco? O che non sono in grado di apprezzare la bellezza? O peggio, che si sono dovuti accontentare? Sì. No. No. Sono le risposte date nell’ordine.

Abbiamo tutti gli occhi per rimanere a bocca aperta davanti ad un modello della pubblicità di Dolce e Gabbana, e magari potremmo anche innamorarcene; e mentre passeggi per strada è chiaro che non rimani abbagliato dall’anima della bella ragazza che ti cammina davanti… cosa abbiamo  visto nella nostra dolce metà? Non certo i venti chili in più che tutti possono notare, ne’ la tendenza alla calvizie, o la mancanza di seno… E il signore che ho di fronte, non credo che si sia fatto frenare dal fatto che la sua futura moglie aveva chiaramente un braccio anchilosato dalla poliomielite… Non ho tutte le risposte; mi piace immaginarle e ricamarci storie. Mi piacerebbe solo vivere in un mondo un poco più tollerante e compassionevole verso la normalità; anzi, un mondo in cui si avesse un po’ più di coraggio per accettare qualche limite, piuttosto che essere convinti che sia doveroso e meritorio valicarli.

Rimuginando…ultima modifica: 2012-07-27T14:56:33+02:00da
Reposta per primo quest’articolo