Ripensandoci...

Magari…

Magari, in casa, ci fosse il caos di quella bella e colorata immagine che ho pescato in rete. Dovrebbe esserci qualcosa del genere, visto che mancano pochi giorni alla partenza –  e che partenza!

Invece mi ritrovo a lottare contro il tempo, per inanellare visite mediche, certificati di matrimonio, disdette Telecom, nulla-osta scolastici… e le valigie languono vuote, in attesa del tour de force dell’ultimo minuto.

Sarà un Natale strano, una pausa prima del tuffo… ci sono voluti mesi per arrivare alla decisone di seguire il capo-famiglia nel paese della Grande Muraglia. E non avrei mai voluto trovarmi in questa posizione, in questa situazione… Mi auguro che, prima di tutto, sia davvero un’opportunità per i miei figli: una finestra che si apre, un periodo di grandi stimoli e arricchimento. E non, come qualcuno mi ha ventilato, un inutile e dannoso sconvolgimento nei loro ritmi (e non mi ci voleva altro per farmi precipitare ancor più nel panico e nei sensi di colpa).

Adesso è il momento peggiore: bisogna fare coraggio, mostrare entusiasmo e serenità, quando in realtà sono preoccupata e perplessa anche io… Combattuta. Incuriosita, anche: dopo anni in cui, con l’insegnamento, sono venuta a contatto con tantissime persone che hanno lasciato il loro paese, adesso mi ritrovo – fatte le debite distinzioni –  nella stessa situazione.

Per la prima volta in vita mia, poi, non dovrò lavorare… sì, lo so, che gran posteriore! Ma è come togliere la battaglia ad un soldato: cosa resta? Questo dovrò deciderlo io… magari imparerò davvero il cinese. Magari il mio inglese diventerà impeccabile. Magari avrò anche tempo per andare in palestra… Magari non vorrò più tornare a casa (come segretamente spera il consorte)… Magari è una bella parola…


Magari…ultima modifica: 2012-12-14T22:25:19+01:00da
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