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5 Comments Irrazionale
Così mi hai riconosciuta; ci ho messo un po’ a capirlo, come mio solito del resto. Non parli, non ci parliamo e forse quel momento è perduto per sempre; inutile cercare di razionalizzare qualcosa che non ha nome, o se ce l’ha, lo perde negli anni addietro, quando sia io, sia tu eravamo ben diversi da come siamo ora.
Come ho fatto a capire? O, detto diversamente, ad impiegarci così tanto tempo? Ti ho guardato negli occhi, smettendo di scappare; pensavo che certe sensazioni fossero invenzione letteraria, invece, mentre correvo attraverso la piazza, ho proprio sentito qualcosa sfiorarmi il viso e non ho potuto fare a meno di voltarmi. E tu eri là, seduto al caffè; due occhi al di sopra della marea di teste, occhi rapaci sotto la tesa bianca del cappello, un po’ strizzati, come sei solito fare, a cercare i miei. Tutto qui.
Tutto qui? 🙂 Non mi sembra proprio… eh..eh..
Che bel post. L’ho letto tre, quattro volte ed ogni volta ho rivisto la scena, con qualche particolare in più. Come se avessi avvertito la necessità di una maggior messa a fuoco, perchè una volta letta la prima parola in un soffio sono arrivata all’ultima, con la netta sensazione di essermi persa qualcosa…cosa che difficilmente accade in un “gioco” di sguardi…altri due aggettivi per te : intrigante e misteriosa 🙂 Sei sempre gentile con me, sapessi quanti difetti terribili ho…:-)
Uhellààà… 😀 Baci anche a te, per un buon mercoledì. :*** M.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima,
e chissà cosa diranno quando si abbandona un
animale.
Un mio ultimo post per non dimenticare
la piaga dell’abbandono.
Un affettuoso saluto da Giuseppe.
Cara Gea, anch’io l’ho letto 2 volte, per cogliere meglio il battito di ciglia… e immaginare la scena.
ciao gegia