Davvero…
E’ davvero necessario dirsi tutto? Distillare in parole quello che passa per la testa e altrove, come fosse indispensabile dare nomi, tracciare sentieri nitidi, costellati di indicazioni…
Dirsi… Prima di tutto dire a se stessi… Fatica immane; a volte è molto meglio la pigrizia, lapigrizia mentale che abbasse cortine là dove dovresti scrutare, così nella penombra è più facile assopirsi e lasciare perdere.
Quanto fumo in queste parole; ma appunto, dire a se stessi non è sempre facile. Mi ha stupito la sensazione di piccolezza, di ristrettezza. Era da tanto che non la provavo; la consapevolezza che c’è qualcosa d’altro, al di fuori, che le scelte fatte hanno in parte tracciato un percorso escludendo altre possibilità…
La consapevolezza che ciò che per me è importante, in un’ottica diversa possa diventare una sciocchezza, un falso problema, un insulto… Davvero, il segreto sta tutto qui; nel ricordarsi, ogni tanto, di che cosa valga la pena sperare; di che cosa valga la pena permettere che ci tolga il sonno. Il resto è strada da fare, vita da imparare e da vivere.
Per tornare alla domanda iniziale, in realtà era retorica; una domanda per la quale ho già deciso la risposta, magari cercando in anticipo di sopire i sensi di colpa. O forse non è la vera questione; si potrebbe anche formularla così: a che scopo dire ciò che si sa in anticipo non verrà accettato, o al massimo frainteso? Nell’un caso e nell’altro generando dissapori e sofferenza? Per compulsiva necessità di parlare? Voluttà della parola o horror silentii?
Davvero, ogni tanto vorrei semplicemente essere capace di stare in silenzio, di fare tacere, primi fra tutti, i miei pensieri.
Sarebbe bello, stare in silenzio… ma a volte la bocca si attiva prima ancora che il cervello sia già collegato. E’ una esigenza intrinseca, quella di comunicare…
L’unica cosa necessaria credo sia dire tutto a se stessi, questo ce lo dobbiamo, anche se non sempre il farlo risulta essere un favore. Nasconderci la realtà di certi nostri modi di essere o di certi nostri intimi pensieri comunque non ci aiuta ad essere diversi da come siamo, anche se non ci piacciamo. La condivisione con gli altri, con chi ci sta a cuore è auspicabile, ma non sempre possibile, soprattutto quando siamo noi i primi a non accettarci.
Rimane il fatto che ci sono parti di noi che sono solo nostre e che così devono rimanere. Ma sai, io sono più una da rimorsi che da rimpianti…e comunque ogni scelta ha un suo prezzo. Dipende anche da quanto siamo disposti a pagare…