Ago 24, 2009 - Senza categoria    4 Comments

Shhhhh….

Shhhh, mamma, non hai capito?… se non dici quella parola, se non la fai mai condensare in chiare lettere, allora forse non succede veramente. Ci sono tante altre parole da dire e da distribuire e, come in una setta segreta, si imparano subito le regole del gioco e non si chiede, non si dice, si fa finta che…

Il problema, cara, è che gli occhi, quelli funzionano. Si può non dire. Si può anche non ascoltare o sentire solo quello che si vuole, ma gli occhi, malefici, incamerano: i capelli che cadono; il pallore; la magrezza; le smorfie sempre più frequenti per il dolore; l’impossibilità di dormire… L’inesorabile declino…

Eppure la massoneria delle bugie resiste e continua imperterrita; il silenzio imposto fa sì che tu non possa fare altro che guardare, giorno dopo giorno, quella parola innominabile che si dipana sulla carne della tua amica. Cosa resta dunque? Andare ogni giorno a trovarla, mordendosi la lingua perchè non puoi chiedere al marito perchè non la portino all’ospedale, da un medico, da qualcuno che le tolga un p’ di dolore… Farsi forza ogni giorno, perchè davvero avresti voglia di non vederla ridotta così… rubarle un po’ di cose da stirare, di nascosto, per riportargliele altrettanto alla chetichella; fare un po’ di spesa… infine andare a visitarla all’ospedale, dove è approdata  – dopotutto – davvero forse per non uscirne; aspettare… salutarla…

Adesso non c’è più bisogno di dirla, quella parola, perchè tutto la grida senza pudore…

In questi mesi ho ascoltato gli sfoghi di mia madre per questa situazione tremenda e tristissima; sono rimasta anche io coinvolta nell’assurdo gioco del silenzio, per cui non ho mai potuto chiedere ad una persona che ricordo nella mia vita da quando sono nata “Come stai? Posso fare qualcosa?”. Ho vissuto la malattia di Mara attraverso i racconti di mia madre, nello stesso tempo soffrendo per il suo senso di impotenza di fronte alla sofferenza dell’amica.

Oggi riesco solo a pensare che Mara mi faceva le iniezioni quando avevo le contrazioni al settimo mese e ho rischiato di partorire troppo presto; oppure la rivedo con l’immancabile sigaretta, affacciata alla finestra sulla piazza… oggi riesco solo a pensare al marito di Mara, che ho incontrato mentre portava via, per metterla in vendita, l’auto della moglie.

La magrezza, il colorito spento, gli occhi smarriti; shhhhh, non c’è bisogno di parole…. Ci siamo scambiati un saluto veloce e gli ho dato un goffo abbraccio: lui aveva gli occhi pieni di lacrime. Io avevo gli occhi pieni di lacrime…

Shhhhh….ultima modifica: 2009-08-24T22:46:00+02:00da gea.71
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4 Commenti

  • E’ vero..ci sono tante parole che non vengono dette a volte per paura, a volte perchè non pronunciandole ci sembra di raggirare un problema ma purtroppo non è così.
    Ti mando un forte abbraccio.

  • Invece bisogna anche sforzandosi
    di dire le parole del nostro cuore.

    Un salutino,
    domani si riparte al lavoro,
    vacanze finite.

    Ciao ciao

  • ci siamo rigenerati? abbiamo un inverno davanti… incameriamo calore… se potessimo curare la tristezza, il dolore… Cara nonna Eva, perchè toccasti quella mela… ci è rimasto il sarcasmo…

  • Buon fine settimana cara Gea,
    ho una gioia da condividere
    con te e tutti gli amici bloggers,

    lo trovi scritto nel mio ultimo post.

    Ciao da Giuseppe.