Ago 27, 2012 - Senza categoria    3 Comments

Pensieri fissi

Chissà se è l’età che avanza, o la mancanza di inventiva… ma sempre più spesso mi ritrovo a formulare gli stessi pensieri. O meglio: mi rendo conto che le idee attorno cui ruota la mia visione del mondo – parola enorme e pomposa, neanche fossi un filosofo – la mia idea di vita, amicizia, amore, in fondo sono le stesse due o tre… E la vita, maestra paziente che non si stanca di ripetere le sue lezioni, anche oggi mi ha sussurrato che non ce lo meritiamo… gioia e dolore, cose belle e cose brutte, non ce le meritiamo. Se avessi una fede salda potrei lanciare questo pensiero al di là e farne qualcosa di generoso e produttivo.

Se fossi, appunto, un filosofo, potrei costruirci attorno un massimo sistema. Se fossi un’artista… chissà, potrei almeno scriverci attorno musica, parole, o colori… Nulla di tutto ciò. Almeno cerco di non fare di questo pensiero una lettera vuota; prendo il filo sottile  –  non ce lo meritiamo – per legarlo ad un altro dei miei chiodi fissi: non sprecare tempo in ciò che non conta. Sii consapevole del molto che ti tocca e del molto che ad altri viene tolto…

La musica scorre; la notte avanza, con qualche pennellata fresca a fare tremolare le stelle; un nodo di tristezza e inquietudine si attorciglia tra stomaco e petto… E lì resta…

Pensieri fissiultima modifica: 2012-08-27T21:00:35+02:00da gea.71
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3 Commenti

  • Più che pensieri fissi… direi che sono ricorrenti. Tutti quanti li abbiamo. E’ il modo (credo) naturale con cui facciamo esame di coscienza. C’è chi scrive sul foglio di carta, chi dipinge, chi li affoga in una sequenza di birre al pub… e chi rimane sveglio la notte a pensarci su.
    La cosa bella è che, passato il momento critico, tutto torna come prima… fino a che i pensieri ritornano in azione. E’ come se avessimo una sorta di psicologo interiore che ogni tanto ci pone qualche domanda. Tocca sdraiarsi sul lettino, fissare il soffitto, e lasciar che i pensieri viaggino.

  • Cara Gea, tu ormai un po’ mi conosci e sai che questo nodo di tristezza e inquietudine è un mio compagno abituale. Ogni tanto tento di allontanarlo facendo pressapoco gli stessi ragionamenti che fai tu, però mi chiedo. Non ce lo meritiamo? Ma se nemmeno l’abbiamo chiesto…E poi a che giova pensare a quelli che hanno meno, a quelli che soffrono? Anche per loro io mi dico. non l’hanno mica chiesto…
    E così la notte passa, il giorno torna, il pensiero si accuccia per un po’ sotto i panni da stirare e le stoviglie da mettere a posto e resta lì, in attesa della prossima notte…e, per ritornare ad un mio recente post, non ne capisco il senso.
    Buona giornata Ml, al prossimo sfogo.
    Anna

  • certe notti non possono essere che così. Ti invadono di tutto e non opponi resistenza. A volte, nel silenzio, avverti lacrime che fanno tremolare stelle inesistenti e ti senti addosso, senza capire, il perchè di questa tristezza e di questa inquietudine che si placherà solo con l’arrivo del magico, meritato sonno.

    (solito giro al largo, ma sensazioni condivise)

    Buonanotte Gea. robi