Chissà se è l’età che avanza, o la mancanza di inventiva… ma sempre più spesso mi ritrovo a formulare gli stessi pensieri. O meglio: mi rendo conto che le idee attorno cui ruota la mia visione del mondo – parola enorme e pomposa, neanche fossi un filosofo – la mia idea di vita, amicizia, amore, in fondo sono le stesse due o tre… E la vita, maestra paziente che non si stanca di ripetere le sue lezioni, anche oggi mi ha sussurrato che non ce lo meritiamo… gioia e dolore, cose belle e cose brutte, non ce le meritiamo. Se avessi una fede salda potrei lanciare questo pensiero al di là e farne qualcosa di generoso e produttivo.
Se fossi, appunto, un filosofo, potrei costruirci attorno un massimo sistema. Se fossi un’artista… chissà, potrei almeno scriverci attorno musica, parole, o colori… Nulla di tutto ciò. Almeno cerco di non fare di questo pensiero una lettera vuota; prendo il filo sottile – non ce lo meritiamo – per legarlo ad un altro dei miei chiodi fissi: non sprecare tempo in ciò che non conta. Sii consapevole del molto che ti tocca e del molto che ad altri viene tolto…
La musica scorre; la notte avanza, con qualche pennellata fresca a fare tremolare le stelle; un nodo di tristezza e inquietudine si attorciglia tra stomaco e petto… E lì resta…