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Set 18, 2013 - Gea and family    3 Comments

Landed…

 

Ecco fatto. Arrivata ormai da una settimana in quel di Suzhou, la decisione di partire si è rivelata giusta, per certi versi, e incosciente per altri. Il viaggio in aereo è andato bene; soprattutto nessuno si è perso durante il cambio di volo. Sì, ad essere sinceri abbiamo rischiato di lasciare il portatile della figlia grande mollemente abbandonato su una sedia, ma la fortuna – e l’onestà di una signora – ci hanno assistito, perciò niente di grave.

 

Adesso sono qui, che cerco di capire la malefica nuova griglia dei compiti della scuola elementare, osservo terrorizzata il compito di matematica (seconda elementare) sul perimetro e l’area dei poligoni; nel frattempo la pargola maggiore racconta del campeggio scolastico appena concluso – con invasioni di ragni, pioggia in tenda e svenimenti vari : è stata tre giorni sulle rive di un lago vicino, per consolidare i rapporti tra i compagni di classe, svolgendo lavori di gruppo e gare sportive.

 

In sottofondo il condizionatore soffia gentilmente il refrigerio indispensabile per sopportare il caldo decisamente estivo/tropicale, mentre dalla strada arrivano i colpi di clacson furiosi dell’ora di punta serale.

 

Volente o nolente anche questa è casa.

 

Nov 12, 2012 - Gea and family    3 Comments

Lo strano caso del compito fantasma

Figlia: – Mi sono dimenticata di fare i compiti di geometria –

Madre- Ti hanno messo una nota?

Figlia: – No; la prof. mi ha fatto fare gli esercizi in classe, per mettermi in pari

Madre (tra sè) : Fortunella (in realtà il termine è più colorito e prevede l’idea di una gran botta di… fortuna visto che l’insegnante è stata così disponibile) poi rivolta alla figlia: – Ma ti sei dimenticata perchè non avevi scritto sul diario?

Figlia. – No, no, li avevo scritti, è che non li ho visti… e quando ho ricontrollato sono saltati fuori da non si sa dove…

TESTUALE: “sono saltati fuori da non si sa dove”…

Dopo questo interessante dialogo con mia figlia ho deciso che:

1) probabilmente dovrò fare esorcizzare il diario;

2) entrerò maggiormente in empatia con i genitori dei miei alunni, perchè adesso SO  cosa si prova ad avere un figlio alle medie;-)

3) mi trasformerò in un perfetto incrocio tra un carabiniere ed un agente del Mossad, per esercitare ferreo controllo, ma senza farmi scoprire…



Giu 19, 2011 - Gea and family    8 Comments

Domenica…

Domenica casalinga, forzatamente casalinga. Il piccolo si è ammalato: venerdì ha sfrattato la gatta deimei dal letto per fare il su pisolino – pimpante e battagliero come suo solito – per svegliarsi ammuffito e con la lacrima facile… Risultato: un bel trentotto e mezzo di febbre… Pazienza.

Per fortuna non devo più essere a scuola tutte le mattine – il riordino della biblioteca-metriali multimediali – pacchi di narrativa è abbastanza flessibile; le scartoffie burocratiche – non avendo gli e sami – si stanno pian piano esaurendo… Così me ne sono stata pressochè tappata in casa: ieri a guardare gli alberi che quasi venivano portati via da un vento – lo ammetto – spaventoso; oggi a spiare un cielo limpidissimo e – direi dal vociare che si sente venire dalla piscina – scaldato al punto giusto dal sole finalmente estivo.

Strano; avrei giurato di arrivare a sera isterica e snervata dalla reclusione… invece mi sento rilassata, nemmeno lo stiro ha potuto minare questo stato di grazia, fatto di niente… ma anche di letture, riflessioni a ruota libera, scambi epistolari, telefonate… e, sì, anche un po’ di tempo per il blog;-)) Buona serata.

Apr 21, 2011 - Gea and family    4 Comments

Pensieri random (o dichiarazione d’amore)

Digerire. Digerire anche le parole; non c’è un altro termine che mi sembri più adatto. Soprattutto certe parole non le assimilo con le orecchie e il cervello, ma con lo stomaco e le viscere. Qualcuno direbbe che sia il difetto di noi donne… chissà. Eppure  – soprattutto quando c’entrano i nostri amori  – è così, non ci si può fare niente.

Mi vengono sempre in mente le parole che ho letto nel romanzo di Elsa Morante “La Storia”, quando descrive il dolore di Ida nell’apprendere la morte del figlio Nino “…la sensazione immediata… fu una feroce lacerazione… come se di nuovo lo strappasero di là…”. Grandiose parole, intrise di carne, scritte da una straordinaria scrittrice cui non fu mai dato di diventare madre.

Ma non voglio parlare di figli, o non solo. Anche di quanto possano farci arrabbiare le persone cui vogliamo bene; è qualcosa che mi ha sempre stupito, al punto che continuo a pensare che se non si arriva ad una lite, mai… be’, allora non teniamo abbastanza ad una persona. Si può davvero lasciare correre, quando si ha a che fare con chi amiamo – amicizia, affetto, amore, varie forme…? No, credo di no; l’indifferenza è anestetizzante e, dopo un po’, stomaca. Eccolo là, di nuovo quest’organo vile, eppure così cruciale.

Quand’è che l’amore è davvero divenuto tale? Galeotto fu il libro e chi lo scrisse, direbbe Dante. Io ti direi: un pomeriggio domenicale di Maggio, il pomeriggio della nostra prima lite. Esiste un ramo della storia che studia le guerre, si chiama polemologia; sarebbe interessante percorrere le nostre piccole storie – individuali, di famiglia, di coppia – seguendo il cammino turbolento delle liti… Come nascono? Come evolvono? E, sopratutto, come si concludono?

Non sono pensieri oziosi, solo un po’ intricati da dipanare, ma dentro c’è anche una scoperta nuova; qualcosa che non avevo mai visto, eppure naturale conseguenza di tutto ciò. Quello che mi fa arrabbiare, è nello stesso tempo ciò che amo; o meglio, oggi sono felice della testardaggine, dell’impulsività, del senso di possesso, della sicurezza con la quale vorresti liquidare scomode intromissioni… le liti non sono finite, ma so di poterle digerire…


Feb 25, 2011 - Gea and family    4 Comments

Intermezzo casalingo

Mentre il mondo impazzisce, mentre l’Italia s’è desta o sta per destarsi, qui si combatte una piccola battaglia casalinga.

In teoria io sono un’alleata, che armata di bilancia, misurino, ricettario e dieta nuova di zecca deve supportare il marito nella temibile e amata-odiata impresa del calo ponderale, dimagrimento, salutare restringimento del giro-vita… che si sta traducendo in un insopportabile giramento di scatole dei due sventurati suddetti: lui per un motivo, io per un altro.

Ammirevole sforzo del consorte che con grande senso di responsabilità – essendo egli il capo-famiglia – ha deciso essere giunto il momento di “ridimensionarsi”; conseguente consulto con stimata professionista biologa-nutrizionista; acquisizione di corposo plico composto di menù dettagliati, suggerimenti per lo stile di vita, radiografia minuziosa di quanto normalmente ingurgitiamo – compreso il residuo fisso massimo ammesso dell’acqua minerale!!!

Detto questo, con sguardo lungimirante, mi sono soffermata perplessa sui pesi, di cui lascio alcuni esempi illuminanti: 40 gr. di prosciutto crudo con 2,3 tigelle

oppure

90 gr. di bistecca di vitellone ( quando è cotta servirà un binocolo per avvistarla dentro 200 gr. di insalata…)

ancora meglio… in alternativa 40 gr. di formaggio stagionato…

dicevo, con sguardo lungimirante (bell’aggettivo, mi è rimasto impresso alle medie, quando ho studiato la regina Maria Teresa d’Austria, gran donna…) e preoccupato mi sono prospettata da sola il quadro che, puntualmente, si sta verificando:

sbattimento generale in cucina tra suddetti bilancia, misurino, alimenti ecc… e costante incazzatura del coniuge che, rientrando da 12 ore di lavoro e misero pasto dietetico  in mensa, si ritrova fame pantagruelica da saziarsi con porzioni mignon… e mi guarda in cagnesco come autrice materiale del delitto perpetrato in realtà da altri. Ma non si dice “Ambasciator non porta pena?”

 


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