Silenzio
Silenzio. Il mio e il tuo. Non sono uguali, non li vivo allo stesso modo. Non sono brava a stare in silenzio, lo ammetto; vorrei, ma non riesco. Almeno non fino quando non sento che tutto è stato detto.
Io taccio per rabbia e per ripicca. Per metterti alla prova, per covare risentimento, tristezza e dolore; e soffro, sudo letteralmente, per trattenere le parole che saltellano e si affollano per uscire.
Tu te ne stai in silenzio per l’innata capacità di troncare a metà un discorso, quando non ricevi le risposte che ti aspetti. O quando ritieni che non ci sia niente che valga la pena di dire. I tuoi discorsi, i miei… non importa: stesso trattamento. Il fatto è che non ho molte altre persone con cui parlare, lo sai; il fatto è che sono così, sono sempre stata così, anche questo lo sai.
Potrei cambiare? Diciamo piuttosto che le cose potrebbero cambiare – cambiarmi- al punto che sarebbe la stanchezza a chiudermi la bocca: la stanchezza e lo sconforto. Basta censure preventive; esamini di coscienza prima di raccontare o sfogarmi… Silenzio. E dopo? Non sono sicura di avere voglia di scoprirlo.
E’ un post non facile da commentare questo tuo e il disagio che mi trasmette è molto forte.
Ho scritto e cancellato non so più quante volte…qualsiasi cosa dovesse dirti non riuscirebbe comunque ad esprimerti il dispiacere che provo nel leggerti così. Vorrei dirti talmente tante cose…
Il silenzio subìto quando si vorrebbero dire e ascoltare parole conduce prima o poi a quel tipo di silenzio che non vuoi scoprire. E che ti auguro di non scoprire mai.
ll silenzio- io l’ho sperimentato, è peggio della lite…. il silenzio copre,in fondo, l’indifferenza o l’inutilità del discorso…
il confronto anche se gridato sottintende qualcosa che lega, a cui ci si aggrappa proprio per non cadere nel silenzio…
sono stata noiosa, invece di scrivere pensieri positivi…
ciao M.L. un sorriso(:) Anna
8 marzo: un giorno qualunque come tanti,
una festa come poche!
Auguri a tutte le donne del mondo e
buon fine settimana.
pulvigiu.
gas: bastava che scrivessi “voglio darti tanto dolce uccello per consolarti”, non c’è bisogno di tanti giri di parole.
…ma guarda e passa. Hai ragione Gea, mi spiace solo che sia venuto o venuta, onestamente non ho idea di chi possa trattarsi, a imbrattare il tuo blog. Non capisco perchè se qualcuno/a ce l’ha con me debba andare ad infastidire altrove.
Troppo facile dire che il silenzio non porta a nulla di buono, io per prima lo preferisco quando mi sento particolarmente ferita o quando la discussione mi ha sfinita fisicamente…ma mia nonna diceva sempre “certe cose, se non si guastano non si aggiustano”, per cui uscire dal silenzio magari può servire a cambiare il corso degli eventi. Ma questo solo tu puoi giudicarlo 🙂
Passo per un salutino veloce.
Ciao da Giuseppe.