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Mag 3, 2009 - Senza categoria    4 Comments

Quale segreto

Quale è il segreto combinarsi dei pensieri, per cui ci sono momenti in cui riesci ad afferrare con chiarezza quello che passa nel tuo cuore e nella tua testa?  Il caos acquista per un attimo una superficie liscia, lucente, si concede al tuo sguardo e finalmente si lascia decifrare.

Un attimo… Nel silenzio, nei momenti sospesi tra la veglia e il sonno; oppure mentre riascolti quel brano che pensi di sapere a memoria, ma ti svela una nuova parola, col suo significato  inaspettato…

Ma il segreto che preferisco è quello degli odori, familiari e ricorrenti – calicantus, gelsomino, tiglio, pioppo, e perchè no, sigaro toscano… foglie bagnate e cantina polverosa – capaci di restituirmi, preciso e struggente, uno stato d’animo tale e quale l’ho sperimentato venti anni fa… Non sono più quella, me ne accorgo anche solo guardandomi ovviamente allo specchio… e più ancora quando riprendo in mano vecchie letture e scopro che mi dicono altre parole ed altri pensieri rispetto a ciò che ricordavo di avervi trovato.

Eppure il segreto rimanere – o ritornare – delle cose, un infinitesimo punto fermo ci deve essere se ancora sobbalza di fronte agli stessi spettacoli, se si indigna, si arrabbia o anche solo si commuove… Un piccolo punto che posso chiamare “io”… insicuro, dubbioso, a volte patetico “io”… uguale e diverso, conosciuto e straniero “io”…

Apr 25, 2009 - Senza categoria    1 Comment

25 Aprile


  O bella ciao (versione delle mondine)

Alla mattina appena alzata
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
alla mattina appena alzata
in risaia mi tocca andar

e tra gli insetti e le zanzare
o bella ciao bella ciao
e tra gli insetti e le zanzare
bella ciao ciao ciao
un duro lavoro mi tocca far

il capo in piedi col suo bastone
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
il capo in piedi col suo bastone
e noi curve a lavorar.

O mamma mia o che tormento
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
o mamma mia o che tormento
io ti invoco ogni doman.

Ma verrà un giorno che tutte quante
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
verrà un giorno che tutte quante
lavoreremo in libertà.

O bella ciao (versione partigiana)

Questa mattina mi son svegliato
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

Oh partigiano, portami via
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
oh partigiano, portami via,
che mi sento di morir.
E se io muoio lassù in montagna
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e se io muoio lassù in montagna
tu mi devi seppellir.

         Seppellire sulla montagna,
         oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
         seppellire sulla montagna
        sotto l’ombra di un bel fior.
        Tutte le genti che passeranno,
       oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
       tutte le genti che passeranno
       mi diranno: ” Che bel fior “.

       È questo il fiore del partigiano,
      oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
       è questo il fiore del partigiano
       morto per la libertà.

Per curiosità: http://www.musicheria.net/files/files/Ilgomitolodibellaciao.PDF
Apr 17, 2009 - Senza categoria    4 Comments

Sospensione… Ci sono anche momenti così. Questa sera è uno di quelli; sospesa tra la fatica e la timida soddisfazione; il nervosismo e lo scatto ironico che ti salva; la disillusione e il guizzo che ti fa ripartire; la paura e la speranza…

Apr 10, 2009 - Senza categoria    3 Comments

E’ andata…

E’ andata… Continuo a ripetermerlo perchè ha un suono terapeutico, anche se gli effetti tardano a sentirsi. Mi sono ripromessa che non porterò mai più nessuno in gita – bugia, perchè tanto il 14 Maggio si  replica.

Mi ripeto che l’anno prossimo non mi fregano più con la scusa che il prof. di Italiano ha più ore e quindi non può esimersi dal fare l’accompagnatore.

Me ne frego anche della circolare vattelapesca bis che ricorda come nessuna discriminazione si possa fare, perciò anche i casi più disperati possono e devono partecipare ai viaggi di istruzione… pena ricorsi al Tar e pubblica gogna.

Benissimo… peccato che uno dei suddetti casi abbia rischiato di farmi finire in galera perchè ha pensato bene, di punto in bianco, di attraversare la strada senza guardare… e naturalmente arrivava una macchina.

Sì, certo, avrei l’insegnante adibita al suddetto caso, che però era già seduta in pullman… quando il sostegno ha bisogno di sostegno invece di darlo…

E’ andata, devo ripetermerlo finchè non passano l’insonnia e la tachicardia.

Mar 20, 2009 - Senza categoria    8 Comments

Quel gran genio di Tomasi

Quel gran genio di Tomasi di Lampedusa lo dice benissimo ne “Il Gattopardo”: “Perchè tutto rimanga come è, occorre che tutto cambi”.

So di scomodare un grande della nostra letteratura per una questione, in fondo, spicciola e – diciamolo pure – domestica; eppure mi ronza in testa questa frase quando penso spassionatamente alle mie paturnie di moglie, casalinga ecc…

Sono cresciuta con l’idea di essere una persona, di dovermi “realizzare”; mia madre non ha “fatto il ’68”, ma inevitabilmente ci è passata e qualcosa è passato a me… Questo cambiamento epocale, che ha fatto sì che noi femmine si prendesse coscienza di noi, delle nostre forze, potenzialità valori e unicità… Stupendo… Io sono mia, il corpo è mio e me lo gestisco io… avete presente?

Sennonchè , passato il buridone, nell’anno 2009, io sono giunta ad una conclusione – magari tutta mia e autolesionista – che se voglio andare avanti, devo comunque stare zitta; cioè, sessant’anni fa avrei avuto casa e figli. Stop. Adesso ho casa, figli, lavoro – chiamarlo carriera mi sembra francamente esagerato – e invece di gestire due variabili, ne devo combinare tre.

Grazia a dio ci sono elettrodomestici, surgelati, microonde e lavanderie… e sicuramente nessuno si aspetta sfoglia fresca tutte le domeniche o torte casalinghe per colazione. Però tutta la gestione logistica della baracca è mia – e di tante altre come me, da piccolo sondaggio tra amiche e colleghe.

Non posso aspettarmi che l’altra “metà” mi aiuti, perchè fa esattamente quello che facevano gli uomini pre-sessantotto: sta fuori di casa l’85% del tempo. E quando c’è avrebbe quasi bisogno di una piantina per orientarsi… Quindi?

Quindi il mio errore madornale è pensare di avere senza chiedere; perchè se chiedo l’aiuto arriva… Però io, donna incontentabile, vorrei non dovere fare lo spelling per ogni minima cosa… pretenderei, lo ammetto, che lui le cose le vedesse da solo! Eresia!

O che almeno mi regalasse una pelliccia… o un anello di diamanti… perchè “io valgo”, o no?

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