Browsing "Briciole"
Nov 22, 2011 - Briciole    3 Comments

A proposito di zen…

Vorrei tanto essere zen… mi hanno riferito il motto di un collega saggio, che dice più o meno così “Sei tu che decidi di dare importanza alle cose”…

Insomma, te la prendi solo con ciò che tu decidi sia importante, meritevole di attenzione  – o incazzatura – mi verrebbe da dire.

Siamo noi a decidere di dare potere agli eventi – o alle persone…Bello. Ci provo. A volte funziona; altre volte non credo che sia così semplice e relativista… a volte le cose ti toccano a prescindere dalla tua volontà… e son dolori…

Set 11, 2011 - Briciole    4 Comments

Enumerazione casuale…

Letture; pettegolezzi; scuola; amici…

… senso di appagamento; poi ansia… preoccupazione, elucubrazioni… a tratti paura; pensieri turbinosi e insistenti, tenuti a bada con letture, pettegolezzi, ancora letture.

Lacrime in agguato, groppo in gola e nello stomaco; energie sopite, spente, poi tremolanti… Speranza, rabbia, senso di tradimento: mio verso gli altri, degli altri verso di me. Insicurezza.

Snobismo, fortissimo e innominabile… Inammissibile? Insofferenza; orgoglio tenuto a bada, perchè poi?

Senso di inadeguatezza; scatto di autostima; familiare e onnipresente senso di colpa…

Voglie “secche”, pazze e ingiustificate: di spese, oggetti, incontri, cambiamenti…

Equilibrio e caos; stabilità e incognite; impegno e fuga; invidia e appagamento… Così è: prendere o lasciare…

Lug 29, 2011 - Briciole    4 Comments

Aspettando al varco…

Con pazienza, fedeltà, tenacia, ce l’ho fatta. Concerto di Franco Battiato, in piazza Roma a Modena. Che cornice meravigliosa; dovrei conoscerla a memoria, eppure mi lascia sempre a bocca aperta: lesene, frontoni, colonne e capitelli, ritmico alternarsi delle finestre, il portale dell’Accademia… i palazzi che fanno corona alla piazza, con le finestre spalancate a raccogliere un poco di fresco serale… si vedono paralumi di stoffa, quadri settecenteschi, travi antiche, qualche stucco, e non faccio fatica ad immaginare altre sere, in altre epoche, in cui dietro a quelle inquadrature potevano muoversi sete e organze vaporose, fiammelle tremolanti di candele e cospirazioni patriottiche…

Ma questa sera ci sono piercing, tacchia alti, Birchenstock, giacche e cravatte, prendisole e abitini bon ton, tutti mescolati assieme, ma con un interesse in comune: lui, la prospettiva Nevskij, il centro di gravità permanente e i Musici Italiani… Sono ancora senza fiato; sono anni, davvero anni, che che cerco di sentire questo maestro dal vivo, e ancora non ce l’avevo fatta.

Tre mesi fa ho scoperto le date del tour e, miracolosamente, scopro che arriverà vicinissimo, così mi sono lanciata come un caterpillar senza freni e ho abbattuto le remore del consorte: ho acquistato on -line, subito, due biglietti, rigorosamente i più economici, ma miei!!! E qui devo fare tanto di cappello alla tecnologia e a Internet, ai file PDF e alle stampanti, perchè tutto ha funzionato a meraviglia… Sì, un po’ di apprensione quando l’addetto ha avvicinato il suo lettore spaziale a tutti i simbolini che accompagnavano la mia stampata, però il melodioso blip si è fatto sentire, et voilà… Due ore di concerto, di musica meravigliosa ed emozionante; due ore di letterale pelle d’oca, sorriso ebete stampato in faccia e labbra che ripetono tutte le parole dei testi a memoria… e per finire mezz’ora piena di bis, con applausi su applausi, e balli e cori… soddisfazione! Immensa soddisfazione… Grazie Maestro!

Mag 18, 2011 - Briciole    8 Comments

Scuola, auto, scuola…

papaveri.jpg

…e papaveri. Questo è il periodo che preferisco in assoluto; dopo le brume e le galaverne invernali, se c’è qualcosa che mi emoziona sono proprio queste giornate tra Maggio e Giugno.

Il sole comincia a scaldare, ad assumere quella pienezza che già preannuncia l’estate, ma ancora non estenua con afe opprimenti. Il cielo azzurro conserva una tinta smaltata, nitida e traslucida, mossa a volte da sbuffi di nuvole paffute, gonfie di bianco, e d’argento, ma pronte a galoppare via, senza lacrime…

Il verde è carico, opulento quasi, c’è una corposità nei fili d’erba, nelle foglie, che tra qualche settimana evaporerà nella calura più intensa e soffocante di queste zone di bassa pianura. I pioppi, le querce, le acacie si muovono nel vento leggero e le foglie mandano lampi screziati in diverse sfumature. E poi ci sono loro, a bordo strada, i miei fiori preferiti: i papaveri che spuntano a mazzi, a gruppetti leggeri e fruscianti. Non si possono raccogliere, appena li stringi tra le mani avvizziscono in mille pieghettature. Troppo triste spettacolo; preferisco il loro occhieggiare dal finestrino, mentre il nastro scuro della strada scivola sotto di me e ad ogni curva mi regala nuovi scorci. La stessa strada, fatta mille volte, per la scuola, i corsi di aggiornamento, le visite mediche, il vecchio lavoro amato e abbandonato… Un pezzo di vita, ma questo è un altro sentiero.

La strada corre, e con lei i pensieri; oggi sono lieti – a scuola, come una grande famiglia, aspettiamo la notizia della nascita di un piccolo uomo, figlio di un collega – rilassati – le prove Invalsi sono quasi archiviate, con le polemiche, le tensioni, i malumori che hanno portato – soddisfatti – parola grossa, ma ogni tanto capita di sentirsi soddisfatti per il lavoro svolto. Ed è una sensazione che ripaga delle tante giornate cattive, sconsolate o depresse che ci sono state e ci saranno di nuovo. Ma oggi ci sono i papaveri, e anche questo aiuta.

Gen 7, 2010 - Briciole    4 Comments

Dello stucco, ovvero come iniziare l’anno nuovo con abitudini vecchie

Le vacanze servono anche per fare tanti lavoretti che, solitamente, si lasciano da parte nel tran tran delle giornate lavorative. O perlomeno mi ero fatta un bel programmino, che mi lusingava con la visione di cuscini rammendati, quadri riappesi dopo che sono stati malamente abbattuti, libri riposti su mensole nuove fiammanti…

L’ultimo punto è stato rispettato, ma la persecuzione dei quadri mi insegue e per due mensole montate, adesso mi ritrovo tre foto incorniciate da allocare, ovviamente dopo avere piantato i chiodi destinati a reggerle. Se poco poco mi conosco, lo farò a Giugno.

I buchetti nel muro in corrispondenza delle vecchie “residenze” però, non potevo proprio reggerli, così mi sono armata di spatola e stucco e li ho diligentemente chiusi… Direi che i ritocchi a tempera, entro Pasqua, dovrei riuscire a farli;-)

Pagine:«1234»