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Gen 25, 2011 - Senza categoria    3 Comments

Giorno libero…

Oggi è la mia giornata libera. Nel senso che non devo andare a scuola; posso accompagnare i pargoli a scuola senza correre – e senza mangiarmi il fegato perchè qualcuno ha dimenticato qualcosa in corner sul divano…

Posso fare la spesa sulla via del ritorno; posso smontare le tende, pigiarle nella lavatrice, avviare il programma. Nel frattempo posso lavare i pavimenti, lustrare i vetri, così, appena il lavaggio finisce, posso rimettere a posto le brave tendine linde e profumate, che così si stirano da sole (piccolo trucco: avvolgerle bene in una nuvola di appretto spray- giuro che dopo non tentano neanche di spiegazzarsi!).

Posso uscire con una bracciata di appendiabiti di ferro, da restituire alla lavandaia, assieme al maglione di cachemire del consorte, il quale maglione sarei capace di infeltrire anche solo col pensiero…

Posso passare a pagare il simpatico canone Rai, così mi passa la tentazione di entrare nel negozio di cappelli dove l’oggetto delle mie mire è scontato del 50%…

E per consolarmi posso passare al forno, così almeno mi regalo una brioche alla cioccolata come solo loro sanno fare – più o meno due etti di pasta sfoglia, generosamente farciti –  che dopo le verifiche di grammatica si correggono meglio…


 

Ott 24, 2010 - Senza categoria    5 Comments

In un giorno x…

Non va quando la stanchezza prende il sopravvento. Sono dove voglio essere – e questa, in questo momento, mi sembra la migliore definizione di felicità. Però sono stanca, svuotata.

Ho dato troppo? No. Ho dato male. Non si può investire in un lavoro una quota così alta di sangue, mali di stomaco e torcimenti di budella. Devo assolutamente trovare la giusta distanza. Ci sono posti in cui accoccolarsi e fare un nido – e quello è la mia casa, la mia famiglia, il mio letto circondato dai libri –  e ci sono posti in cui si va con slancio, ma dai quali ci si deve poi staccare.

Distanza. Se ripenso a questi mesi vedo tanto caos, dentro e fuori dal lavoro; e vedo rabbia, non sempre buona o ben indirizzata. Lavorare a contatto con le persone è faticoso; “Gli altri sono l’Inferno” sarebbe una frase di Sartre, che mi è stata riferita oggi.

Mi sembra eccessiva e forse anche sradicata dalle intenzioni e dal senso che avrebbe voluto darle il suo ideatore; di certo c’è che ci sono “altri” e “altri”. E di certo c’è che serve sempre una giusta prospettiva dalla quale guardare le cose… e le persone…

In un giorno x scrivevo queste parole…

Anche il tempo aiuta… queste cose le ho scritte qualche mese fa, e per fortuna, adesso, le rileggo con leggerezza. Non ci è dato leggere nel futuro, non ci è dato sapere se le decisioni che prendiamo siano giuste o no… in fondo solo la distanza del tempo ci permette di avere conferme o smentite… quando cerco di tirarmi su di morale, nei momenti duri, mi dico “Passerà”… Penso proprio all’istante in cui potrò ricordare la fatica come qualcosa che è ormai alle spalle… Perchè prima o poi succede… in un giorno x, ma succede… Oggi vorrei poter dire queste cose ad un’amica, che sta passando un momento particolarmente difficile… Uno di quei momenti che, malignamente, sembrano cedere il passo solo per fare spazio ad altri compari altrettanto pesanti da affrontare… il fatto è che quando questa parola  – passerà – ti esce dalla bocca, ha un suono così flebile e patetico, che ti passa quasi la voglia di pronunciarla…

Set 29, 2010 - Senza categoria    4 Comments

A perdere…

A perdere… vuoto a perdere… i pensieri, i sentimenti, quello che non ho capito e quello che ho immaginato. In sè non hanno peso, non hanno valore, perchè ho lasciato sfuggire un attimo. L’attimo in cui si può fare la differenza tra l’essere un semplice conoscente e dimostrarsi un vero amico. L’attimo in cui lasci le tranquille certezze per guardare davvero… per vedere… o per girarti dall’altra parte…

La vita è ingiusta. La vita è strana. La verità, forse, è che non esiste una sola vita, ma quella di ciascuno di noi. Le giornate che, per me, scorrono su binari tranquilli… la cosiddetta normalità – temuta e agognata – per altri sono una lenta risalita. O un continuo nascondersi perchè le parole hanno un altro significato quando porti dentro di te un silenzioso – eppure continuo e inesorabile – ticchettio. La vita può cambiare; in meglio, in peggio… Comunque non ce lo meritiamo.

Non si merita l’infelicità, così come non c’è merito nella felicità, nell’abbondanza… a meno di non essere abbastanza onesti da riconoscere la fortuna che ci tocca. A patto che non si dia per scontato…

In questi giorni mi aspetta un compito, gradito e temuto insieme; correggere delle bozze… e avanzare nella lettura… inoltrarsi in una storia che non è solo di carta… e che non tace, semplicemente, quando si chiude l’ultima pagina…

Set 1, 2010 - Senza categoria    9 Comments

Tempo…

Tempo di ricominciare. Ho rimesso mano nella parte di libreria dedicata alla scuola e mi sono resa conto che l’estate è volata. Non ho nemmeno messo in ordine come si deve; non ho fatto il mio solito repulisti: così è come se – davvero- la scuola fosse finita la settimana scorsa.

Invece sono passati due mesi: il campus estivo di Sofia, il corso di nuoto, il mare, Vienna e Legoland, svegliarsi senza sveglia e leggere a letto… Tempo bellissimo. Sereno. Pieno di impegni piacevoli. Tempo trascorso.

Oggi primo Collegio: tempo di salutare i vecchi colleghi e conoscere quelli nuovi, anche se avrei preferito non perdere due delle mie colleghe preferite, quelle con cui ho condiviso l’ingresso in ruolo e l’anno di prova e altri patemi. Ma il buffo è che sono state surclassate – per i giri misteriosi e indecifrabili della burocrazia – da supplenti precari…

Oggi sarebbe stato tempo di conoscere quali classi avrò, ma il Dirigente, causa lungaggini “provveditorali” non ha ancora tutti i docenti necessari. Così ce ne siamo tornati a casa con la curiosità… Se non altro, dopo l’annus horribilis che ho passato, mi sono ritrovata – questa mattina – fresca e riposata, dopo una notte ininterrotta di sonno, con la certezza che, comunque vada, andrà bene.

Quel che non ammazza, ingrassa, e se son qui, la corazza ha tenuto. E’ tempo di metterla di nuovo alla prova;-)

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