Mar 8, 2011 - Senza categoria    4 Comments

Regalo…

Oggi ho aperto la posta… avevo quasi dimenticato, ma la mia amica I. mi ha mandato queste parole, che mi sono sembrate bellissime. E voglio regalarle a chi passerà di qua…

A quelle donne che, forti della loro debolezza, ci hanno insegnato a stare al mondo.
Donne che non si vergognano di piangere per dire un dolore fitto nella carne e nell’anima.
A quelle donne che ci hanno spiegato che amare non è solo l’infinito di un verbo…infinito, ma anche aggettivo femminile plurale che si addice alle lacrime e a certe giornate.
Donne capaci di danzare tra le macerie del tempo e delle storie e di cogliere la grazia delle cose quando tu vedi miseria.
Donne che se sono nate dalla costola di un uomo lo hanno fatto una sola volta.
Poi hanno iniziato a partorire loro: futuro, speranza, bellezza e bambine e bambini…
Donne dell’8 marzo ma anche del 9, del 10 e dell’11.
Donne veline poche.
Donne vela tante.
Capaci di raccogliere il vento per spingere in avanti la barca.
Donne che modellano la creta della precarietà a scultura.
Opere d’arte che profumano il mondo.

(Tonio Dell’Olio)

Feb 25, 2011 - Gea and family    4 Comments

Intermezzo casalingo

Mentre il mondo impazzisce, mentre l’Italia s’è desta o sta per destarsi, qui si combatte una piccola battaglia casalinga.

In teoria io sono un’alleata, che armata di bilancia, misurino, ricettario e dieta nuova di zecca deve supportare il marito nella temibile e amata-odiata impresa del calo ponderale, dimagrimento, salutare restringimento del giro-vita… che si sta traducendo in un insopportabile giramento di scatole dei due sventurati suddetti: lui per un motivo, io per un altro.

Ammirevole sforzo del consorte che con grande senso di responsabilità – essendo egli il capo-famiglia – ha deciso essere giunto il momento di “ridimensionarsi”; conseguente consulto con stimata professionista biologa-nutrizionista; acquisizione di corposo plico composto di menù dettagliati, suggerimenti per lo stile di vita, radiografia minuziosa di quanto normalmente ingurgitiamo – compreso il residuo fisso massimo ammesso dell’acqua minerale!!!

Detto questo, con sguardo lungimirante, mi sono soffermata perplessa sui pesi, di cui lascio alcuni esempi illuminanti: 40 gr. di prosciutto crudo con 2,3 tigelle

oppure

90 gr. di bistecca di vitellone ( quando è cotta servirà un binocolo per avvistarla dentro 200 gr. di insalata…)

ancora meglio… in alternativa 40 gr. di formaggio stagionato…

dicevo, con sguardo lungimirante (bell’aggettivo, mi è rimasto impresso alle medie, quando ho studiato la regina Maria Teresa d’Austria, gran donna…) e preoccupato mi sono prospettata da sola il quadro che, puntualmente, si sta verificando:

sbattimento generale in cucina tra suddetti bilancia, misurino, alimenti ecc… e costante incazzatura del coniuge che, rientrando da 12 ore di lavoro e misero pasto dietetico  in mensa, si ritrova fame pantagruelica da saziarsi con porzioni mignon… e mi guarda in cagnesco come autrice materiale del delitto perpetrato in realtà da altri. Ma non si dice “Ambasciator non porta pena?”

 


Feb 9, 2011 - Gea at school    5 Comments

Festa…?

I miei alunni non vedono l’ora che sia il 17 Marzo, perché – pare –  si starà a casa da scuola. Giustamente non vedono l’ora di spezzare la routine e di non trovarsi davanti la sottoscritta… Non mi farebbe schifo, intendiamoci, fare un giorno di pausa. Quello che mi farebbe davvero schifo sarebbe che una festa per celebrare qualcosa che, si suppone, è un valore per il cittadino italiano, diventasse puro business.tricolore_01.jpg

Già lo è, se capisco bene le polemiche sollevate dagli imprenditori, i dubbi del sindacato che sì, vorrebbe la festa, ma dato il momento delicato… la crisi… la produzione, i costi non preventivati… 4 miliardi di euro persi… la festa sì, ma non si deve perdere in produzione… poi si deve recuperare…

La nascita dello Stato Italiano unitario – la prima seduta del Parlamento del Regno (e ancora Roma era fuori dall’unione) – ha un peso, un valore? Mi sembra di no se si parla di festa una tantum. Festività take away? Usa e getta… a me sembra una bestialità… Se ha un senso e un valore, allora deve essere una nuova festa che entra di diritto nel calendario lavorativo di tutti i lavoratori, non solo degli statali…

Io non voglio stare a casa quando ben più di mezza Italia lavora. Io posso onorare il mio Stato anche mentre lavoro in classe: facendo una lezione speciale, cantando l’inno, leggendo l’ordine del giorno della prima seduta, rispolverando lo Statuto Albertino… che ne so…

Ma non mandate in vacca subito qualcosa su cui si potrebbe costruire un nuovo senso di appartenenza… in America hanno una venerazione per la bandiera e il 4 Luglio… noi il tricolore lo bruciamo, ce ne vergogniamo, e trasformiamo in farsa quella che, comunque, è una tappa della nostra storia… Scusate, ma se queste sono le condizioni, io il 17 Marzo voglio lavorare…

Gen 25, 2011 - Senza categoria    3 Comments

Giorno libero…

Oggi è la mia giornata libera. Nel senso che non devo andare a scuola; posso accompagnare i pargoli a scuola senza correre – e senza mangiarmi il fegato perchè qualcuno ha dimenticato qualcosa in corner sul divano…

Posso fare la spesa sulla via del ritorno; posso smontare le tende, pigiarle nella lavatrice, avviare il programma. Nel frattempo posso lavare i pavimenti, lustrare i vetri, così, appena il lavaggio finisce, posso rimettere a posto le brave tendine linde e profumate, che così si stirano da sole (piccolo trucco: avvolgerle bene in una nuvola di appretto spray- giuro che dopo non tentano neanche di spiegazzarsi!).

Posso uscire con una bracciata di appendiabiti di ferro, da restituire alla lavandaia, assieme al maglione di cachemire del consorte, il quale maglione sarei capace di infeltrire anche solo col pensiero…

Posso passare a pagare il simpatico canone Rai, così mi passa la tentazione di entrare nel negozio di cappelli dove l’oggetto delle mie mire è scontato del 50%…

E per consolarmi posso passare al forno, così almeno mi regalo una brioche alla cioccolata come solo loro sanno fare – più o meno due etti di pasta sfoglia, generosamente farciti –  che dopo le verifiche di grammatica si correggono meglio…


 

Gen 5, 2011 - Gea and family    6 Comments

Sembra impossibile…

Quanto tempo è passato? Sento ancora il profumo vellutato, il silenzio mantenuto a forza di camminare in punta di piedi, il terrore quasi sacro…

Mi sento addosso anche la paranoia serpeggiante di quei giorni: gli avanti e indietro continui, a controllare che respirasse ancora… la bilancia; il peso, il raffreddore temuto come fosse una peste inguaribile…

Geaaaa! Svegliati, adesso, finalmente, hai capito che erano minime preoccupazioni? Fisse risibili, inutili, che ti hanno tolto tempo prezioso?

Sì, adesso ho capito; e giuro che ho imparato la lezione… Adesso che intravedo all’orizzonte scuole medie, amicizie non corrisposte, idee inverse e contrarie che si stanno formando… Paure e aspettative…

Dunque, visto che ho fatto i compiti, possiamo tornare indietro?

No…

Allora, fermarci qui? Ah, … no anche ‘stavolta…

Quindi?

Armiamoci e partiamo…

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