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Apr 2, 2008 - Senza categoria    9 Comments

wwwnonnepossopiù

Lo scrivo piccolo, così, uno sfogo di primavera. Non ne posso più: della piattaforma per i neoassunti che non funziona (e dei crediti da accumulare, e delle tesine da spedire, e del lavoro da fare all’ultimo minuto), di perdere tempo che nessuno più mi restituirà…

WWWnon ne posso più, oggi è il mio indirizzo: non ne possso più degli studenti arroganti e dei loro genitori, che lo sono mediamente di più; non ne posso più di certa retorica buonista che mi sto sorbendo a pacchi da quando lavoro nella scuola; e, scusate se sparlo, non ne posso più dei colleghi che guardano solo al proprio giardinetto e per i quali fare il proprio lavoro significa fare gli straordinari…

Non ne possso più di me stessa che me la prendo così, del mal di stomaco e dell’insonnia… e dei mali di stomaco che, eventualmente, verranno al compagno di mia vita, costretto a sopportarmi (malignamente, però, sto pensando che me lo deve, adesso è il mio turno, vedi post sopra).

Ma oggi c’è il sole; e un po’ di vento; è una di quelle giornate che si affacciano alla piena primavera con pennellate di nuvole quasi accecanti di bianchi e grigi argentei; ci osno gemme ovunque; magnolie in un tripudio di fioritura… e alberi da frutto; e viole nate di contrabbando lungo il muretto sulla strada, quasi un peccato raccoglierle: le lascio lì per vederle ogni giorno, quando passo.

E ci sono anche le piccole soddisfazioni, e gli scarabocchi sui fogli sparsi, i tuffi a cipolla e i colleghi che scopri simpatici e disponibili e il tutto e il niente che fanno le giornate…

Mar 18, 2008 - Senza categoria    8 Comments

Ancora una volta…

La mia natura ha avuto il sopravvento. Ancora una volta.

Il silenzio è stato rotto; ho raccolto i cocci dell’orgoglio e del risentimento… Si ricomincia. Qualcosa è cambiato intorno a me; qualcosa d’altro dentro di me. O forse ho solo recuperato un po’ di energie, succhiate di contrabbando ai pochi raggi di sole di queste giornate balzane.

Insomma, il pericolo è ancora una volta scampato. La salita, per il momento è alle mie spalle, riprendo fiato; mi rimbocco le maniche.

La mia natura ha avuto il sopravvento e, tra le tante cose dette, c’è anche un ultimatum: un terzo di scherzo e due terzi di assoluta convizione… Basta. Per un po’ basta. Niente più sfide, ricerche o incertezze. Voglio quiete, tranquillità, al limite monotonia. Almeno per un po’…

Mar 1, 2008 - Senza categoria    8 Comments

Silenzio

Silenzio. Il mio e il tuo. Non sono uguali, non li vivo allo stesso modo. Non sono brava a stare in silenzio, lo ammetto; vorrei, ma non riesco. Almeno non fino quando non sento che tutto è stato detto.

Io taccio per rabbia e per ripicca. Per metterti alla prova, per covare risentimento, tristezza e dolore; e soffro, sudo letteralmente, per trattenere le parole che saltellano e si affollano per uscire.

Tu te ne stai in silenzio per l’innata capacità di troncare a metà un discorso, quando non ricevi le risposte che ti aspetti. O quando ritieni che non ci sia niente che valga la pena di dire. I tuoi discorsi, i miei… non importa: stesso trattamento. Il fatto è che non ho molte altre persone con cui parlare, lo sai; il fatto è che sono così, sono sempre stata così, anche questo lo sai.

Potrei cambiare? Diciamo piuttosto che le cose potrebbero cambiare – cambiarmi- al punto che sarebbe la stanchezza a chiudermi la bocca: la stanchezza e lo sconforto. Basta censure preventive; esamini di coscienza prima di raccontare o sfogarmi… Silenzio. E dopo? Non sono sicura di avere voglia di scoprirlo.

Feb 19, 2008 - Senza categoria    7 Comments

Enumerazioni

Per asindeto

Poco tempo, poca voglia, paturnie, scrutini, stanchezza, troppo lavoro, troppe arrabbiature, blocco dello scrittore…

Per polisindeto

Poco tempo e poca voglia e paturnie e scrutini e stanchezza e troppo lavoro e troppe arrabbiature e blocco dello scrittore e troppi compiti da correggere… e meno male che il quadrimestre è finito.

Il risultato non cambia; passo di qui al volo e faccio fatica a commentare i blog a cui tengo… pazienza.

Un pensiero e un saluto a tutti, Gea

Gen 27, 2008 - Senza categoria    5 Comments

Un bisogno fisico…


http://gea-71.myblog.it/media/00/02/aa6ec8db9b6ad69fb8668997923fc6b2.mp3
 

Qualche giorno fa ho accompagnato una delle mie classi a Fossoli, vicino Carpi, a visitare il campo di prigionia e smistamento che ancora sopravvive dopo tanti anni. Abbiamo ascoltato la guida raccontarci delle varie trasformazioni subite, gli eventi della storia tra il 1942 e la fine degli anni ’60 che sono passati attraverso le stanze di quei casermoni.

Poi ci siamo spostati a Carpi, al Museo monumento del deportato: tanto cemento, graffiti, parole incise nei muri, poche immagini significative ed eloquenti… insomma, abbiamo fatto il nostro lavoro di docenti per coinvolgere i ragazzi nella giornata della Memoria.

Sole… quando siamo usciti dal museo ho avvertito il bisogno di sentire il tiepido calore del sole invernale sulla faccia.

Quando finalmente sono arrivata a casa ho avuto il bisogno fisico di annusare i miei figli, di covarmeli con gli occhi, di sentire il peso del piccolo mentre mi si addormentava in braccio per il riposino pomeridiano… Non riesco, da quando ci sono loro, a passare indenne attraverso questi giorni di fine Gennaio: preparo le lezioni e mi si stringe lo stomaco; riguardo le letture da Primo Levi che devo presentare in classe e dopo faccio fatica ad addormentarmi…

Non riesco a spiegare la sensazione remota e orribile di afferrare, quasi inconsciamente, l’orrore, l’angoscia, lo smarrimento – si riescono a trovare parole adatte? – che devono avere provato milioni di madri che sono passate attraverso le vicende della deportazione, delle leggi razziali, della guerra, del nazi-fascismo… Le preoccupazioni per la sorte dei propri figli, il dolore per la separazione forzata, la paura – la certezza? – di non rivederli… E’ qualcosa che non posso spiegare ai miei alunni. E’ qualcosa che non so nemmeno se ho il diritto di provare, visto l’epoca privilegiata in cui vivo e sono cresciuta. Ma forse ognuno di noi ha il suo personale modo per cercare di capire, e ricordare, fatti così spaventosi e difficilmente razionalizzabili…