Set 4, 2008 - Senza categoria    7 Comments

Cuore di mamma

– Ma allora, è una tua amica o solo una tua compagna di classe?

– E’ una compagna, non è una mia amica… è una bambina cattivissima; a scuola non sta mai zitta e fa sempre arrabbiare le maestre!

Ho origliato il seguente dialogo al parchetto, tra due bambini, dopo che mia figlia se ne era andata perchè era stufa di sentirsi dire che le femmine non giocano a calcio. E ho pensato –  a voi la scelta: a) Hai proprio ragione, Sofia è così, che vuoi farci  b) Brutto BIIP, sei proprio un cocco di mamma fighetto e antipatico  c) Ma chissenefrega…

Lo confesso, l’opzione B… ma l’ho un po’ epurata per la stampa. Per quanto logorroica, invadente, esasperante e indisciplinata… che non mi si tocchi il mio piccolo scarrafone!

                                                                                       

Ago 21, 2008 - Senza categoria    1 Comment

Quest’estate ho scoperto… (parte seconda)

Lui!

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Giovanni Allevi… Anche in questo caso arrivo un po’ dopo; devo ringraziare gli esami di terza media e l’indirizzo musicale della scuola in cui insegno. Dopo ogni interrogazione veniva il momento più atteso, per riposarci un po’ dopo l’ennesima prima guerra mondiale o il sistema solare: l’esecuzione dei pezzi al pianoforte, alla chitarra, al sax… Così ho sentito uno dei ragazzi – tra l’altro tutti veramente bravissimi! – suonare un pezzo di questo compositore che ancora non conoscevo.

Voilà! Colpo di fulmine! Un assaggio…..
http://gea-71.myblog.it/media/01/02/956405015.mp3

 

 

Ago 16, 2008 - Senza categoria    4 Comments

Quest’estate ho scoperto…

Lei! 1930200430.jpg

Mi è piaciuta subito… Sì, è un po’ che questo fumetto è uscito, ma, come si dice, ognuno ha i suoi tempi… Con calma arrivo anche io.

Tenera e cinica, buffa e corrosiva, intelligente e spietata… Chissà, forse mi ci sono affezionata subito perchè mi ricorda mia sorella. Alla quale l’ho immediatamente passata.

Un assaggio…

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 (Tratto da La bambina filosofica – Anatomia di uno sfacelo, di Vanna Vinci,  2004 Kappa Edizioni, Bologna)

 

 

Giu 25, 2008 - Senza categoria    4 Comments

Non se ne esce!

Dunque… ci voleva il telegramma per la nomina in ruolo, l’anno scorso, per farmi cedere; chissà, forse hanno delle cimici, o dei radar fenomenali, fatto sta che la simpatica Telecom mi ha chiamato proprio mentre ancora avevo la tremarella – giorno 12 Luglio 2007, ore 13.30 se vogliamo essere pignoli – e mi ha propostoAlice Home Tv… e la sventurata disse sì!!!!!!

Sguardi di fuoco del consorte, autoflagellazioni mie; poi ci siamo detti: “Proviamo, poi magari lo annulliamo”. Poveri ingenui!

In Settembre l’operatore ci ha detto che non c’era nessun problema, per disdire bastava un semplice fax al numero tal dei tali. Fatto.

In Ottobre arriva telefonata per chiedere se davvero  vogliamo recedere il contratto Alice Home; sì, certo. Bene, allora dobbiamo restituire il decoder, ma senza fretta, c’è tempo fino a Dicembre perchè comunque il pacchetto Alice Home, fino ad allora è gratis.

Dicembre: spedisco il decoder… e cominciamo a pagare le bollette per qualcosa che non possediamo più!

La sottoscritta si appella al consorte; l’uomo vero decide che dobbiamo aspettare per vedere la bolletta successiva – e arriviamo in Aprile!  Nuovo addebito; il consorte chiama, riceve un numero di pratica relativa al reclamo per i pagamenti non dovuti, con la promessa di essere richiamato. Dopo un mese chiedo, timidamente, se non è il caso di richiamare noi… Ma non sia mai! Non sto certo a correre dietro a “loro” quando sono “loro” che hanno torto e mi devono dare risposta (sic!). Cos’ arriva la fattura di Giugno e faccio quello che sapevo avrei già dovuto fare sei mesi fa: chiamo il 187. Quattro volte. Dunque: il reclamo è stato chiuso perchè il decoder non è stato restituito!  ???! Certo, signora, mi dice l’ennesimo operatore, noi nojn abbiamo la ricevuta del pacco inviato – e grazie al cavolo, me lo dite adesso che andava spedita?

In realtà io sono una signora e ho chiesto un numero di fax, poi ho preparato un plico di circa sei pagine tra fax inviati, rapporti di trasmisione e ricevute postali e ho mandato il tutto.

Il giorno dopo chiamo – il dì 23 Giugno 2008 – e l’ennesimo operatore mi assicura: tutto a posto, reclamo inoltrato ed evaso, avremo lo storno degli importi non dovuti… Evviva!!!!

Oggi, Mercoledì 25 Giugno ricevo sul cellulare il seguente sms: Servizio Alice: siamo lieti di informarla che l’offerta da lei richiesta è stata attivata sulla sua linea telefonica! Richiesta!!!!???!!!! Offerta!!!!!????!!!

Aaaarrrghhh!!!!!

Ma allora non c’è speranza…….  non se ne esce…………….

Giu 22, 2008 - Senza categoria    2 Comments

Davvero…

E’ davvero necessario dirsi tutto? Distillare in parole quello che passa per la testa e altrove, come fosse indispensabile dare nomi, tracciare sentieri nitidi, costellati di indicazioni…

Dirsi… Prima di tutto dire a se stessi… Fatica immane; a volte è molto meglio la pigrizia, lapigrizia mentale che abbasse cortine là dove dovresti scrutare, così nella penombra è più facile assopirsi e lasciare perdere.

Quanto fumo in queste parole; ma appunto, dire a se stessi non è sempre facile. Mi ha stupito la sensazione di piccolezza, di ristrettezza. Era da tanto che non la provavo; la consapevolezza che c’è qualcosa d’altro, al di fuori, che le scelte fatte hanno in parte tracciato un percorso escludendo altre possibilità…

La consapevolezza che ciò che per me è importante, in un’ottica diversa possa diventare una sciocchezza, un falso problema, un insulto… Davvero,  il segreto sta tutto qui; nel ricordarsi, ogni tanto, di che cosa valga la pena sperare; di che cosa valga la pena permettere che ci tolga il sonno. Il resto è strada da fare, vita da imparare e da vivere.

Per  tornare alla domanda iniziale, in realtà era retorica; una domanda per la quale ho già deciso la risposta, magari cercando in anticipo di sopire i sensi di colpa. O forse non è la vera questione; si potrebbe anche formularla così: a che scopo dire ciò che si sa in anticipo non verrà accettato,  o al massimo frainteso? Nell’un caso e nell’altro generando dissapori e sofferenza? Per compulsiva necessità di parlare? Voluttà della parola o horror silentii?

Davvero, ogni tanto vorrei semplicemente essere capace di stare in silenzio, di fare tacere, primi fra tutti, i miei pensieri.